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venerdì 7 settembre 2012

Stop ai portaborse in nero: via a due ddl bipartisan alla Camera In arrivo due disegni di legge che prevedono il pagamento diretto dei collaboratori parlamentari da parte di Senato e Camera


propongo all'agenzia delle entrate e all'ispettorato del lavoro di fare una semplice verifica mandare 1000 raccomandate a tutti i parlamentari e chiedere i resoconti e le buste paga dei loro collaboratori in caso non presentino cartella equitalia , vergognetevi gli stessi che fanno le leggi e poi le infrangono steso discorso per l'uso delle droghe ecc. , perchè le norme fiscali sono retroative solo per i poveri cittadini?
dal ilgiornale.it
È in arrivo lo stop ai "portaborse" pagati una manciata di euro e perdipiù in nero, con i parlamentari che si intascano la maggior parte della somma che Camera e Senato versano loro per i collaboratori. È iniziato in commissione Lavoro di Montecitorio l’esame di due disegni di legge "bipartisan" che prevedono il pagamento diretto dei collaboratori parlamentari da parte di Senato e Camera.
"È un problema aperto da tempo, speriamo che questa sia la volta buona", ha commentato Silvano Moffa, presidente della commissione e relatore dei due provvedimenti. D’altra parte, ha sottolineato lo stesso Moffa, la legge è attesta in aula già il 24 settembre. "C’è la possibilità concreta che la legge sia approvata entro fine legislatura", ha spiegato la democratica Lucia Codurelli che, nel 2009, aveva presentato il primo ddl al quale si è affiancato quest’anno quello a prima firma Giuliano Cazzola. Nelle precedenti legislature ed anche in quella attuale, sono infatti emersi numerosi casi di collaboratori pagati in nero da parte di deputati o senatori che, in questo modo, risparmiavano sulla somma che Montecitorio e Palazzo Madama danno loro proprio per pagare i portaborse.
Molti parlamentari non hanno proprio un "portaborse". Per esempio alla Camera ce ne sono circa 220 su 630 deputati. I due disegni di legge, sul modello del Parlamento europeo, prevedono che i collaboratori vengano sì scelti dal parlamentare, con cui ci deve essere un rapporto fiduciario, ma vengono pagati direttamente dalla Camera e dal Senato che pensano anche ai versamenti contributivi. Se il parlamentare non ha il "portaborse" la Camera di appartenenza risparmia, ma non dà nulla allo stesso parlamentare. La proposta di Codurelli, rispetto a quella di Moffa, prevede anche che il collaboratore non possa essere un parente stretto del parlamentare. Non solo. È anche previsto un "Albo dei collaboratori" che devono, però, sottoscrivere una sorta di codice etico"Adesso avvieremo una rapida fase di audizioni - ha detto Moffa - delle due associazioni di collaboratori oggi esistenti,e poi proporrò un testo unificato dei due disegni di legge, su cui poi ragionare. Alcune problematico esistono, come il tipo di contratto da stabilire, tenendo conto della figura particolare del collaboratore".

1 commento:

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