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lunedì 12 novembre 2012

tagliare le tasse tagliare le spese

indispensabile tagliare le tasse così come è necessario tagliare le spese , il paese è sull'orlo del baratro e si continua ad alzare le tasse a chi già le paga , si deprimono i consumi e si contrae l'econmia con ulteriore perdita di posti di lavoro.
alla faccia del governo tecnico l'unica possibilità è fermare il declino aderite sul sito http://www.fermareildeclino.it/

martedì 9 ottobre 2012

ma chi li vuole questi pazzi al governo ?

La bastonata del governo arriva di notte
ma cosa stanno facendo manovre recessive in recessione, stagnazione crisi economica come diavolo la volete chiamare
bisogna tagliare tagliare 
professore bocciato 


fermare il declino


10 interventi per la crescita

  • 1)
    Ridurre l'ammontare del debito pubblico. E' possibile scendere rapidamente sotto la soglia simbolica del 100% del PIL anche attraverso alienazioni del patrimonio pubblico, composto sia da immobili non vincolati sia da imprese o quote di esse.
  • 2)
    Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni. La spending review deve costituire il primo passo di un ripensamento complessivo della spesa, a partire dai costi della casta politico-burocratica e dai sussidi alle imprese (inclusi gli organi di informazione). Ripensare in modo organico le grandi voci di spesa, quali sanità e istruzione, introducendo meccanismi competitivi all’interno di quei settori. Riformare il sistema pensionistico per garantire vera equità inter—e intra—generazionale.
  • 3)
    Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni, dando la priorità alla riduzione delle imposte sul reddito da lavoro e d'impresa. Semplificare il sistema tributario e combattere l'evasione fiscale destinando il gettito alla riduzione delle imposte.
  • 4)
    Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali quali, a titolo di esempio: trasporti, energia, poste, telecomunicazioni, servizi professionali e banche (inclusi gli assetti proprietari). Privatizzare le imprese pubbliche con modalità e obiettivi pro-concorrenziali nei rispettivi settori. Inserire nella Costituzione il principio della concorrenza come metodo di funzionamento del sistema economico, contro privilegi e monopoli d'ogni sorta. Privatizzare la RAI, abolire canone e tetto pubblicitario, eliminare il duopolio imperfetto su cui il settore si regge favorendo la concorrenza. Affidare i servizi pubblici, incluso quello radiotelevisivo, tramite gara fra imprese concorrenti.
  • 5)
    Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti. Tutti i lavoratori, indipendentemente dalla dimensione dell'impresa in cui lavoravano, devono godere di un sussidio di disoccupazione e di strumenti di formazione che permettano e incentivino la ricerca di un nuovo posto di lavoro quando necessario, scoraggiando altresì la cultura della dipendenza dallo Stato. Il pubblico impiego deve essere governato dalle stesse norme che sovrintendono al lavoro privato introducendo maggiore flessibilità sia del rapporto di lavoro che in costanza del rapporto di lavoro.
  • 6)
    Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d'interesse. Imporre effettiva trasparenza e pubblica verificabilità dei redditi, patrimoni e interessi economici di tutti i funzionari pubblici e di tutte le cariche elettive. Instaurare meccanismi premianti per chi denuncia reati di corruzione. Vanno allontanati dalla gestione di enti pubblici e di imprese quotate gli amministratori che hanno subito condanne penali per reati economici o corruttivi.
  • 7)
    Far funzionare la giustizia. Riformare il codice di procedura e la carriera dei magistrati, con netta distinzione dei percorsi e avanzamento basato sulla performance; no agli avanzamenti di carriera dovuti alla sola anzianità. Introdurre e sviluppare forme di specializzazione che siano in grado di far crescere l'efficienza e la prevedibilità delle decisioni. Difendere l'indipendenza di tutta la magistratura, sia inquirente che giudicante. Assicurare la terzietà dei procedimenti disciplinari a carico dei magistrati. Gestione professionale dei tribunali generalizzando i modelli adottati in alcuni di essi. Assicurare la certezza della pena da scontare in un sistema carcerario umanizzato.
  • 8)
    Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne, oggi in gran parte esclusi dal mercato del lavoro e dagli ambiti più rilevanti del potere economico e politico. Non esiste una singola misura in grado di farci raggiungere questo obiettivo; occorre agire per eliminare il dualismo occupazionale, scoraggiare la discriminazione di età e sesso nel mondo del lavoro, offrire strumenti di assicurazione contro la disoccupazione, facilitare la creazione di nuove imprese, permettere effettiva mobilità meritocratica in ogni settore dell’economia e della società e, finalmente, rifondare il sistema educativo.
  • 9)
    Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione socio-economica delle nuove generazioni. Non si tratta di spendere di meno, occorre anzi trovare le risorse per spendere di più in educazione e ricerca. Però, prima di aggiungere benzina nel motore di una macchina che non funziona, occorre farla funzionare bene. Questo significa spendere meglio e più efficacemente le risorse già disponibili. Vanno pertanto introdotti cambiamenti sistemici: la concorrenza fra istituzioni scolastiche e la selezione meritocratica di docenti e studenti devono trasformarsi nelle linee guida di un rinnovato sistema educativo.Va abolito il valore legale del titolo di studio.
  • 10)
    Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo. Un federalismo che assicuri ampia autonomia sia di spesa che di entrata agli enti locali rilevanti ma che, al tempo stesso, punisca in modo severo gli amministratori di quegli enti che non mantengono il pareggio di bilancio rendendoli responsabili, di fronte ai propri elettori, delle scelte compiute. Totale trasparenza dei bilanci delle pubbliche amministrazioni e delle società partecipate da enti pubblici con l'obbligo della loro pubblicazione sui rispettivi siti Internet. La stessa "questione meridionale" va affrontata in questo contesto, abbandonando la dannosa e fallimentare politica di sussidi seguita nell'ultimo mezzo secolo.

venerdì 7 settembre 2012

Stop ai portaborse in nero: via a due ddl bipartisan alla Camera In arrivo due disegni di legge che prevedono il pagamento diretto dei collaboratori parlamentari da parte di Senato e Camera


propongo all'agenzia delle entrate e all'ispettorato del lavoro di fare una semplice verifica mandare 1000 raccomandate a tutti i parlamentari e chiedere i resoconti e le buste paga dei loro collaboratori in caso non presentino cartella equitalia , vergognetevi gli stessi che fanno le leggi e poi le infrangono steso discorso per l'uso delle droghe ecc. , perchè le norme fiscali sono retroative solo per i poveri cittadini?
dal ilgiornale.it
È in arrivo lo stop ai "portaborse" pagati una manciata di euro e perdipiù in nero, con i parlamentari che si intascano la maggior parte della somma che Camera e Senato versano loro per i collaboratori. È iniziato in commissione Lavoro di Montecitorio l’esame di due disegni di legge "bipartisan" che prevedono il pagamento diretto dei collaboratori parlamentari da parte di Senato e Camera.
"È un problema aperto da tempo, speriamo che questa sia la volta buona", ha commentato Silvano Moffa, presidente della commissione e relatore dei due provvedimenti. D’altra parte, ha sottolineato lo stesso Moffa, la legge è attesta in aula già il 24 settembre. "C’è la possibilità concreta che la legge sia approvata entro fine legislatura", ha spiegato la democratica Lucia Codurelli che, nel 2009, aveva presentato il primo ddl al quale si è affiancato quest’anno quello a prima firma Giuliano Cazzola. Nelle precedenti legislature ed anche in quella attuale, sono infatti emersi numerosi casi di collaboratori pagati in nero da parte di deputati o senatori che, in questo modo, risparmiavano sulla somma che Montecitorio e Palazzo Madama danno loro proprio per pagare i portaborse.
Molti parlamentari non hanno proprio un "portaborse". Per esempio alla Camera ce ne sono circa 220 su 630 deputati. I due disegni di legge, sul modello del Parlamento europeo, prevedono che i collaboratori vengano sì scelti dal parlamentare, con cui ci deve essere un rapporto fiduciario, ma vengono pagati direttamente dalla Camera e dal Senato che pensano anche ai versamenti contributivi. Se il parlamentare non ha il "portaborse" la Camera di appartenenza risparmia, ma non dà nulla allo stesso parlamentare. La proposta di Codurelli, rispetto a quella di Moffa, prevede anche che il collaboratore non possa essere un parente stretto del parlamentare. Non solo. È anche previsto un "Albo dei collaboratori" che devono, però, sottoscrivere una sorta di codice etico"Adesso avvieremo una rapida fase di audizioni - ha detto Moffa - delle due associazioni di collaboratori oggi esistenti,e poi proporrò un testo unificato dei due disegni di legge, su cui poi ragionare. Alcune problematico esistono, come il tipo di contratto da stabilire, tenendo conto della figura particolare del collaboratore".

sabato 1 settembre 2012

L'Eurispes: "In Italia redditi insufficienti per garantire alle famiglie una vita dignitosa"

siamo sempre li perche non dedurre:

da tgcom

I dati elaborati dallo studio del'listituto di ricerca incidano come con la crisi sia drasticamente calato il tenore di vita. Tanto da costringere il 35% dei lavoratori dipendenti a trovarsi una seconda occupazione


18:41 - I redditi di una famiglia-tipo in varie città del Nord, del Centro e del Sud Italia non sono sufficienti a fare fronte alle spese necessarie per condurre una vita dignitosa. Lo mostra uno studio dell'Eurispes che indica come, con la crisi economica, sia cresciuto il divario tra ricchezza reale, redditi dichiarati e tenore di vita delle famiglie italiane. Un differenziale che, soprattutto al Sud, registra livelli significativamente elevati.
L'osservazione dei dati su base regionale, secondo l'Eurispes, pone al primo posto la Puglia, dove lo spread tra ricchezza dichiarata e benessere reale si attesta a 54 punti base, seguita da Sicilia, Campania e Calabria (spread rispettivamente di 53, 51 e 50 punti). Al contrario, lo squilibrio tra entrate e uscite di cassa - indice di una ricchezza familiare "non dichiarata" -, è minore nelle regioni del Centro Nord, in particolare in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna dove il differenziale registra valori minimi: rispettivamente di 1, 11, 12, 13 e 16 punti base.

"Se di fronte alla crisi economica e ad una pressione fiscale senza precedenti - sottolinea Gian Maria Fara, Presidente dell'Eurispes - gli italiani non danno ancora vita a manifestazioni spontanee di forte dissenso è solo perché nel Paese è presente un'economia parallela che in mille modi e sotto diverse forme, va ad integrare i redditi delle famiglie. Una sorta di ammortizzatore sociale - prosegue Fara -, per milioni di italiani che sono quotidianamente, insieme e a turno, vittime dell'evasione ed evasori essi stessi".

I DOPPIOLAVORISTIL'Eurispes ha considerato il numero di coloro che esercitano attività in nero a fianco di attività - parziali o a tempo pieno - inserite in un contesto istituzionalizzato e regolarizzato. Quindi, è stato ipotizzato che almeno il 35% dei lavoratori dipendenti sia ormai costretto ad effettuare un doppio lavoro per far quadrare i conti e arrivare alla fine del mese. Questo vuol dire che sono almeno 6 milioni i "doppiolavoristi" tra i dipendenti che, lavorando per circa 4 ore al giorno per 250 giorni, producono annualmente un sommerso di 90.956.250.000 euro.

I CLANDESTINILo stesso calcolo è stato applicato agli immigrati clandestini per i quali si stima un sommerso di 10.500.000.000 euro, e agli immigrati con regolare permesso di soggiorno che lavorano in nero, per i quali si stima un sommerso di 12.000.000.000 euro.

I PENSIONATI ATTIVIIn Italia su un totale di 16,5 milioni pensionati, circa 4,5 milioni hanno un'età compresa tra 40 e 64 anni. Per Eurispes è plausibile ritenere che all'incirca un terzo di essi lavori in nero. A questo terzo si aggiungono altri 820.000 pensionati tra gli ultrasessantacinquenni, ma evidentemente ancora attivi, che vanno a formare, secondo le stime Eurispes, i 2.320.000 di pensionati italiani che producono lavoro sommerso. Ipotizzando che questi 2,3 milioni di individui lavorino per 5 ore al giorno, con un compenso orario medio di 15 euro, si ottiene un volume complessivo pari a 43,5 miliardi di euro.

LE CASALINGHE OCCUPATEAltra categoria che sfugge ai dati ufficiali è rappresentata dalle casalinghe che nel nostro Paese sono almeno 8,5 milioni. Sono numerose le casalinghe che in molti casi, svolgono, al di fuori della famiglia, piccoli lavori (ad esempio, baby bitter o lavori di cura e domestici extra familiari) che sfuggono alle stime e ai conteggi ufficiali. Il loro 18,8%, infatti, svolgerebbe lavori che vanno ad alimentare il sommerso con 24 miliardi di euro.

sabato 28 luglio 2012

http://fermareildeclino.it/

Dobbiamo fermare il declino italiano, di cui la crisi finanziaria è solo un’aggravante La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 - tranne poche eccezioni individuali - ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare. L’Italia può e vuole crescere nuovamente. Per farlo deve generare mobilità sociale e competizione, rimettendo al centro lavoro, professionalità, libera iniziativa e merito individuale. Affinché l’interesse di chi lavora – o cerca di farlo, come i giovani e tante donne – diventi priorità bisogna smantellare la rete di monopoli e privilegi che paralizzano il paese. I problemi odierni sono gli stessi di vent'anni fa, solo incancreniti: l’inefficienza dell’apparato pubblico e il peso delle tasse che lo finanziano stanno stremando l’Italia. Perdendo lavoro e aziende, migliaia di persone non sono più in grado di produrre e milioni di giovani non lo saranno mai. Tagliare e rendere più efficiente la spesa, ridurre le tasse su chi produce, abbattere il debito anche attraverso la vendita di proprietà pubbliche, premiare il merito tra i dipendenti pubblici, promuovere liberalizzazioni e concorrenza anche nei servizi e nel sistema formativo, eliminare i conflitti di interesse, liberare e liberalizzare l’informazione, dare prospettive e fiducia agli esclusi attraverso un mercato del lavoro più flessibile ed equo. Sono queste le discriminanti che separano chi vuole conservare l’esistente da chi vuole cambiarlo per far sì che il paese goda i benefici dell’integrazione economica europea e mondiale. Nessuno, fra i partiti esistenti, si pone neanche lontanamente questi obiettivi. Noi vogliamo che si realizzino. Per questo motivo auspichiamo la creazione di una nuova forza politica – completamente diversa dalle esistenti – che induca un rinnovamento nei contenuti, nelle persone e nel modo di fare politica. Cittadini, associazioni, corpi intermedi, rappresentanze del lavoro e dell’impresa esprimono disagio e chiedono cambiamento, ma non trovano interlocutori. Ci rivolgiamo a loro per avviare un processo di aggregazione politica libero da personalismi e senza pregiudiziali ideologiche, mirato a fare dell’Italia un paese che prospera e cresce. Invitiamo a un confronto aperto le persone e le organizzazioni interessate, per costruire quel soggetto politico che 151 anni di storia unitaria ci hanno sinora negato e di cui abbiamo urgente bisogno. Le nostre proposte

mercoledì 20 giugno 2012

l'imu deprime i valori immobiliari

concordo con l'analisi qui sotto il dramma che questi "esperti" stanno diminuendo il valore degli immobili che si apprestano a mettere sul mercato, una facile dietrologia potrebbe spiegare che qualche amico potrebbe comprare immobili a prezzo di favore Di Nicolò Sella di Monteluce L'Imu ha depresso del 20% gli scambi immobiliari, ed avrà un effetto devastante nel valore degli immobili, pertanto dei loro prezzi di vendita, dell'indotto generato, e del loro valore di garanzia per finanziamenti ipotecari. Questo in un momento in cui lo Stato vuole favorire le dismissioni immobiliari. Questa tassa, quindi, equivale a spararsi su una gamba. Con questa nuova imposta, il capitale investito nell'immobiliare viene tassato complessivamente a quasi l'1% dei valori di mercato. Ossia, capitalizzandolo, avremo un nuovo calo del valore immobiliare perlomeno del 10% del valore patrimoniale. In un mercato gia con bassa redditività, che cerca nella sicurezza e nel capital gain una soluzione alla crisi odierna. A questo si aggiunge il rallentamento economico in atto, il calo delle vendite e l'effetto dell'illiquidità dei proprietari, che trovano difficoltà a far fronte ai costi crescenti, ed alla tassa stessa. Essi cercano allora soluzioni per aumentare la liquidità: si sentono infatti minacciati da una Stato che riesce ad iscrivere in un battito di ciglia una ipoteca per morosità. Si finanziano dando garanzie aleatorie. Così si sviluppa il blocco della economia immobiliare. In un momento particolare, aggiungo: proprio quando lo Stato si accinge a dismettere i suoi valori! Colpiamo così in un colpo solo il mercato immobiliare, il suo indotto, ed il successo delle dismissioni che il governo vorrebbe condurre. E lasciamo aperta quella stessa porta immobiliare che ha fatto esplodere gli Stati Uniti, distruggendone il sistema bancario attraverso il crollo dei valori immobiliari. Non male per una economia gestita da esperti.

venerdì 15 giugno 2012

finalmente qualcosa si muove nel senso giusto non con le tasse

Dl Sviluppo, ok al testo di 61 articoli "Risorse per circa 80 mld" Tante le novità: dall'Agenzia per l'Italia digitale al 50% di detrazioni per le ristrutturazioni, dalla cabina di regia nazionale per riqualificare le città alla proroga del decreto contro i taxi abusivi Monti: "Ora crescita e tagli" 16:35 - E' composto da 61 articoli il decreto Sviluppo approvato dal Consiglio dei ministri. Una versione più corposa rispetto alle precedenti che presentavano 37 articoli. Tra le tante novità: l'Agenzia per l'Italia digitale, sale al 50% la detrazione Irpef per chi ristruttura fino al 30 giugno 2013. Niente Imu per 3 anni sugli stabili delle ditte edili destinati alla vendita. Una cabina di regia per riqualificare le città e sgravi per chi assume giovani. Queste le novità della bozza in esame al CdM. L'Agenzia per l'Italia digitale Nasce l'Agenzia per l'Italia digitale, con la soppressione di DigitPA e dell'Agenzia per la diffusione delle tecnologie per l'innovazione. Sarà sottoposta alla vigilanza del premier o di un ministro da lui delegato tra quelli dello Sviluppo economico, dell'Istruzione, dell'Università e della ricerca e avrà piena autonomia. Ristrutturazioni Sale dal 36% al 50% la quota di detrazione Irpef per le ristrutturazioni, fino al 30 giugno 2013. Imu Niente Imu, fino a tre anni, per gli immobili delle imprese edili destinati alla vendita. Cabina di regia per le città Arriva una cabina di regia per un piano nazionale per le città, dedicato alla riqualificazione delle aree urbane. Agevolazioni ad aziende "green economy" Finanziamenti agevolati alle aziende che investono in progetti di "green economy" in quattro campi: protezione del territorio; biocarburanti di seconda e terza generazione; tecnologie nel solare, biomasse, biogas e geotermia; incremento dell'efficienza energetica. Sgravi ad aziende che assumono giovani Agevolazioni anche alle imprese che assumono a tempo indeterminato under 35 e giovani laureati come meno di 28 anni. Credito d'imposta per personale qualificato Arriva il credito d'imposta del 35%, con un limite massimo pari a 200 mila euro annui ad impresa per l'assunzione di personale qualificato. "Salerno-Reggio finita nel 2013" Il ministro Passera ha affermato anche che "sulla Salerno - Reggio Calabria dobbiamo assicurarci che entro la fine dell'anno prossimo, nel 2013, tutti i cantieri siano completi, si tratta di una infrastruttura basilare del Sud". Alimenti ai poveri Viene istituito un fondo per la distribuzione di alimenti ai poveri tramite organizzazioni caritatevoli. Rifiuti, Sistri Confermate, invece, rispetto alla bozza già circolata nei giorni scorsi, le misure che riguardano la proproga dei termini per l'entrata in vigore del Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) a fine 2013. Taxisti abusivi La proroga al 31 dicembre 2012 dell'emanazione del decreto contro l'esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente. "Filtro in appello per processo civile" Arriva il filtro di ammissibilità per il processo di appello in sede civile. "Se l'appello è palesemente inammissibile non verrà celebrato", ha sintetizzato il Guardasigilli assicurando che "questo non significa cancellare il processo di appello" ma introdurre la valutazione di un giudice che farà prima una valutazione di ammissibilità. "Processi civili: rimborsi più veloci per quelli lunghi" Rimborsi piu' veloci per i processi civili troppo lunghi. La norma, ha annunciato il ministro della Giustizia, Paola Severino, velocizza la legge Pinto. A decidere sul diritto ai rimborsi potrà essere "un solo giudice e con una procedura molto semplice" accorciando così i tempi processuali, spiega Severino.

grande oscar giannino bel discorso ci dai ancora speranza

bella serata al circolo la torre qui il loro sito http://www.circolo-latorre.com con l'intervento di oscar giannino mi ritrovo molto in quello che ha detto ieri notte a chiavenna in occasione della consegna del premio a lui consegnato dal circolo culturale questo è il blog http://www.chicago-blog.it/author/oscar-giannino/ prima foto oscar in compagna di esponenti di sondrio liberale grimaldi e gianelli nella seconda foto giannino con antonio grimaldi che bello sentir parlare a braccio un così competente oratore, dice delle scomode verità che incredibilmente non sono diffuse nella classe dirigente del paese, sorge spontanea una domanda: perchè?. Chiaramente il suo intervento può demoralizzare perchè sembra impossibile uscire dal tunnel, ma alla fine ci da qualche esile speranza di uscire, noi italiani abbiamo un patrimonio intellettuale enorme siamo un caso unico di paese sostenuto dalle piccole e piccolissime imprese e da tanti cervelli che funzionano bene, beh forse è ora che i cervelli prendano il controllo del paese lasciato per troppo tempo a burocrati che hanno il solo interesse di preservare il loro potere, è ora di partecipare, di dare un contributo al nostro paese non solo con vaffa e no a tutto................................ to be continued

martedì 8 maggio 2012

sempre più deluso dai vertici del paese

ho scritto anche al professor monti tramite il sito governo.it, in effetti il mio blog è stato visitato da un computer del ministero dell'interno questa mattina alle 10,23 e 39 secondi spero di essere contattato al più presto questo il report del mio contatore visite 08.05.12 10:23:39 Ministero dell'interno Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 7 Windows XP, non è la prima volta che vengo visitato ma mai nessuno si è degnato di darmi risposta , certamento non ho il seguito di beppe grillo ma presuntuosamente penso di proporre una soluzione concreta e facilmente attuabile a differenza di grillo che sparando contro tutto tante volte dice la verità ma troppe volte mi sembra eccessivo e poco costruttivo, chiaramnte nel mio lungo girovagare in rete ho scritto anche a beppe ma anche lui non si è degnato di darmi risposta la domanda è perchè ? cercate di smontare la mia tesi con il dialogo sono pronto a qualsiasi confronto ma vi prego confrontiamoci il tempo stringe

lunedì 23 aprile 2012

noi l'avevamo detto che la manovra era assurda

l'allarme: "Pressione fuori linea, avrà effetti recessivi" La Corte dei Conti lancia l'allarme: il carico fiscale supererà il 45%. Il pareggio di bilancio? Il governo Monti lo vuole raggiungere puntando sull'aumento del prelievo fiscale. Si rischiano effetti recessivi. Grilli: "Niente manovra bis" di Lucio Di Marzo - 23 aprile 2012, 22:02 Commenta "Il pericolo di un corto circuito rigore/crescita non è dissipato nell'impianto del def 2012-2015, impegnato a definire il profilo di avvicinamento al pareggio di bilancio in un arco di tempo molto breve". Crisi, Corte dei Conti: dal Def effetti recessiviIngrandisci immagine A dirlo è Luigi Giampaolino, presidente della Corte dei Conti, nel corso di un'audzione alla Camera sul Def, tenutasi davanti alle commissioni bilancio sia di Montecitorio che di Palazzo Madama. I margini temporali, "imposti dalle intese europee", spiega Giampaolino, sono stretti e complicano la realizzabilità di una politica economica del governo che tenga conto di due aspetti differenti: le esigenze di riequilibrio del bilancio e la ripresa economica. Il pareggio di bilancio, che dovrebbe arrivare con il 2013, dovrà infatti fare i conti non soltanto con la situazione interna al Paese, ma anche - e non è cosa da poco - con "un abbassamento, in parte inatteso, delle prospettive di crescita anche a livello internazionale". Il governo Monti è ricorso al prelievo fiscale, imponendo nuove tasse per tentare di raggiungere l'agognato riequilibrio dei conti, ma questa mossa, sottolinea nuovamente la Corte dei Conti, ha forzato "una pressione già fuori linea nel confronto europeo" e generato "le condizioni per ulteriori effetti recessivi". E con "fuori linea" la Corte dei Conti intende che con gli interventi fiscali correttivi previsti dal Def si arriverà, nel triennio 2012.2014, a un carico di tasse che supererà il 45%, dal 42,5% attuale. La compoente fiscale delle correzioni sarà ampiamente maggioritaria nello spettro di misure previste. Rappresenterà l'82% nel 2012, il 70% nel 2013 e il 65% nel 2014. Sui rischi legati al Def anche Bankitalia, che sottolinea come il quadro presentato nel piano fiscale rimanga "soggetto a rischi al ribasso, ove si riacutizzino le tensioni sui mercati del debito sovrano nell'area euro o il rallentamento dell'economia globali si riveli più pronunciato". Esiste anche il rischio "la stima di ripresa dell'occupazione e della spesa delle famiglie nel 2013" si riveli ottimistica.

giovedì 5 aprile 2012

la brutta storia di bossi , di rutelli , di di pietro

orribili se confermate le ipotesi di quanto fatto dai vari partiti politici. sinceramnte se colpa di bossi, maroni rutelli, belsito lusi rutelli la moglie di bossi i figli la moglie di di pietro? cji se ne frega il fatto è perchè hanno tutti questi soldi che vengono dallo stato cioè dalle nostre tasche , prof monti si rende conto di cosa sta facendo sta affamando il popolo le imprese i poche parole l'italia che produce, mentre i parassiti continuano a a mangiare in maniera incredibile attenzione perchè la sopportazione è al limite. befera vada a cercare i soldi dove ci sono e non dove si presume che possano essere con l'onere della prova invertito

lunedì 19 marzo 2012

ecco il risultato dell'aumentro delle tasse

Debito pubblico, record con Monti Siamo arrivati a 32.300 euro per ogni italiano foto LaPresse 12:53 - Una macchina di grossa cilindrata, una cucina di design, forse l'anticipo per un piccolo appartamento: se ogni italiano potesse 'spendere' il debito pubblico che grava sulle proprie spalle potrebbe realizzare almeno uno di questi sogni, visto che ormai l'Italia e' arrivata alla cifra-monstre di 1.935,829 euro, vale a dire 32.300 euro per ciascuno, neonati compresi. A fare i conti sono Adusbef e Federconsumatori, che assegnano al governo Monti il record dell'esecutivo che, negli ultimi 15 anni, ha registrato la piu' consistente crescita mensile del debito pubblico, pari a 15,4 miliardi. Da febbraio 2011 a gennaio 2012, spiegano le due associazioni, il debito pubblico e' passato da 1.875,917 a 1.935,829 euro, con un aumento di 59,912 miliardi. Pertanto, solo nell'ultimo anno, l'aumento del carico per ciascuno dei 60 milioni di residenti, neonati compresi, e' stato pari a 998 euro (a 32.300 euro), mentre per ciascuna famiglia l'onere e' cresciuto di 2.723 euro a circa 88mila euro. Dal 1996 in poi, sottolineano ancora Adusbef e Federconsumatori, gli incrementi del debito pubblico sono andati crescendo di volume: il primo governo di centro sinistra (1996-2001) ha proceduto a colpi di 2,7 miliardi di euro al mese. Col successivo governo Berlusconi (2001-2006) siamo arrivati ad oltre 3,8 miliardi al mese. Il nuovo governo Prodi (2006-2008) ha ritoccato le emissioni portandole a 3,9 miliardi al mese. Con l'ultimo governo Berlusconi (2008-2011) l'incremento si impenna fino a superare i 6 miliardi al mese. Ma sotto il governo Monti la cifra e' addirittura raddoppiata arrivando a quasi 15,5 miliardi di euro al mese e ''raggiungendo un record difficilmente superabile''. Oltre a fare i conti, le due associazioni ricordano anche la loro ricetta per ridurre il debito pubblico, ripetuta negli ultimi 10 anni: la soluzione, dicono, ''passa per la vendita dell'oro e delle riserve di Bankitalia, non piu' necessarie a garantire la circolazione monetaria, la lotta agli sprechi ed alla corruzione, i tagli dei privilegi ovunque siano annidati, il tetto agli stipendi dei manager pubblici, la sostituzione delle auto blu in tutti i settori (nessuno escluso) con l'abbonamento ai servizi pubblici di trasporto locale e nazionale, la riduzione dei finanziamenti pubblici ai partiti''. Per rilanciare l'economia in recessione, infine, ''occorre finalizzare almeno il 50% dei prestiti triennali di 251 miliardi di euro, che le banche hanno ricevuto dalla Bce al tasso dell'1%, costituendo un fondo straordinario per ridare ossigeno alle famiglie ed alle imprese strangolate, ad un tasso non eccedente il triplo, introdurre l'accisa mobile sui carburanti per impedire un surplus fiscale (ben 4 miliardi di euro negli ultimi anni incassati dallo Stato), congelare l'aumento dell'Iva previsto dal 1 ottobre dal 21 al 23% ed i rincari dell'Iva intermedia che vanno a gravare sui beni di prima necessita'''.

lunedì 12 marzo 2012

la famiglia modello

Ti voglio raccontare una storia. (copiata dal sito tea party) La protagonista è una donna lavoratrice: si fa in quattro per la sua professione e nell'ultimo anno ha portato a casa 15.488 euro netti. Non è molto, ma potrebbe bastarle per vivere serenamente. Se non fosse che... La donna è sposata da molti anni con un uomo pigro e sfaticato, che passa il suo tempo in bar malfamati. Oltre ad approfittare di vitto e alloggio, senza contribuire per nulla alle spese di casa, l'uomo si fa dare dalla moglie una parte di quello che lei guadagna: solo nell'ultimo anno ha ricevuto da lei 3.975 euro. Ripete che si tratta del "pagamento" dovutogli per lo svolgimento dei "lavori di casa", ma questi lavori in realtà non li fa quasi mai, se non in qualche rara occasione (comunque decisamente male e molto lentamente). Se la donna rifiuta di consegnare quei soldi, il marito diventa molto violento e passa alle minacce fisiche, che sfociano in drammi qualora scopra tentativi di nascondere qualche banconota guadagnata con gli straordinari. Inoltre la donna, inutile negarlo, è ancora innamorata del suo aguzzino, e a volte si sorprende addirittura a pensare che è "contenta" di dargli quei soldi, o che è suo "dovere" farlo. I soldi in teoria rimanenti alla lavoratrice dopo la "paghetta" del marito sarebbero ancora sufficienti per vivere in modo dignitoso. Tuttavia nella famiglia ci sono anche quattro figli maggiorenni, tutti nullafacenti e viziati come il padre, di cui ricalcano il comportamento in tutto e per tutto. Quest'ultimo obbliga la moglie a "condividere" un po' dei suoi soldi anche con i quattro giovanotti, soprattutto con il primogenito. Fare "i conti in tasca" ai quattro ragazzi non è facile: ognuno chiede somme differenti, con modalità e tempi differenti, e la donna non ha certo il tempo per tenere una contabilità precisa e dettagliata. Quello che è certo è che durante lo scorso anno la lavoratrice, nel complesso, ha "versato" al resto della famiglia ben 7.899 euro! Le sono rimasti solamente 7.589 euro: meno della metà di quello che aveva faticosamente guadagnato ... e a malapena sufficienti per la sopravvivenza (si tratta di circa 632 euro mensili)! La storia è già abbastanza cupa, ma devi sapere che c'è dell'altro! Il marito, infatti, è anche una persona estremamente possessiva e fastidiosa e impedisce alla moglie di lavorare con serenità: la costringe a svolgere commissioni per lui in orario di ufficio, la chiama decine di volte al giorno facendole scenate di gelosia, le scrive continuamente messaggi per controllarla, con l'effetto di farle perdere concentrazione e produttività. Ovviamente gran parte delle scocciature in questione riguardano i soldi: con un'infinità di scuse il marito cerca di tenere sempre sotto controllo le entrate della poveretta; ma in molti altri casi si tratta di richieste del tutto assurde, spesso spacciate per premura nei confronti di lei. Anche i quattro figli, emulando il genitore, passano la giornata ad infastidire la madre e a sobbarcarla di compiti inutili: per la poveretta lavorare è sempre più difficile, e le sue possibilità di carriera ne risentono. Ancora non basta! Il marito, oltre a non lavorare, spende moltissimo nel corso delle sue giornate: beve come una spugna, offre da bere ai loschi individui con cui si accompagna, scommette sulle corse e passa ore davanti ai video-poker! Solo nell'ultimo anno il disgraziato, a fronte della sua "paghetta" di 3.975 euro, ne ha spesi ben 7.514, quasi il doppio! Per sostenere questo stile di vita è costretto a chiedere continuamente prestiti ai compagni di bevute e di giocate, e credito ai baristi! Paradossalmente, intanto, ha utilizzato i soldi della moglie per costruirsi nel corso degli anni una vasta collezione di francobolli rari, del valore stimato di oltre 4.500 euro, che tiene nascosti in cantina. Di nuovo, anche i quattro figli emulano il padre, sperperando più di quanto incassano, indebitandosi fino al collo e accumulando nel frattempo di nascosto una raccolta di fumetti da collezione. La situazione non può andare avanti così: le spese dell'uomo e dei figli aumentano sempre di più, mentre lo stipendio della donna, a causa del suo scarso rendimento sul lavoro dovuto alla mancanza di concentrazione, negli ultimi anni è diminuito. Inoltre l'ammontare di debito accumulato è talmente alto che oramai i soldi che l'uomo estorce alla moglie sono a malapena sufficienti per pagare gli interessi ... e così altri debiti vengono fatti solamente per poter pagare i debiti precedenti, a tassi sempre più elevati, in una spirale apparentemente senza uscita! In una notte di tempesta, dopo che si è sparsa la voce di una grossa somma di denaro persa dall'uomo scommettendo su una corsa, tutti i creditori si presentano infuriati alla porta di casa, minacciando provvedimenti spiacevoli qualora non rientrino in possesso di almeno una parte del credito entro il giorno successivo. L'uomo urla alla donna che la famiglia è in pericolo, e che per scongiurare il peggio occorrono "sacrifici": sostanzialmente chiede alla moglie di aumentare ulteriormente la sua "paghetta", affinchè lui possa ripianare parte dei suoi debiti. Non solo: l'uomo chiede anche alla moglie di vendere una piccola parte dei suoi gioielli e cimeli di famiglia, consegnando a lui tutto il ricavato (ovviamente non fa alcuna menzione alla sua preziosa collezione di francobolli, o a quelle di fumetti possedute dai figli). Cosa deve fare, secondo te, la povera protagonista della nostra storia? Piegarsi anche questa volta alla volontà del marito dissoluto, sprecone, fannullone e violento? Oppure iniziare a farsi valere, al limite adombrando ipotesi estreme come quella di un divorzio, malgrado il sentimento che ancora nutre verso di lui? COSA SUGGERIRESTI ALLA DONNA IN QUESTIONE? Ah, per tua informazione: 1) La donna si chiama "Italia", il marito si chiama "Stato", i quattro figli si chiamano "Inps" (il primogenito),"Regione", "Provincia" e "Comune". 2) Se aggiungi otto zeri alle cifre della storia che ti ho raccontato, ottieni*: 1.548.816.000.000 = il prodotto interno lordo italiano nel 2010, 397.500.000.000 = le entrate fiscali nazionali nel 2010, 789.896.160.000 = il prelievo totale sulla base del 51% di pressione fiscale REALE** 751.400.000.000 = spesa statale nel 2010, 1.843.015.000.000 = stock di debito pubblico a fine 2010, 450.000.000.000 = valore approssimativo del patrimonio pubblico cedibile a fine 2010***. *: dati da www.istat.it **: stima da www.cgiamestre.com ***: stima da www.brunoleoni.it